
In principio era la Sapienza
I libri sapienziali sono solitamente tra i meno conosciuti della plurimillenaria biblioteca biblica. Eppure sono attuali. Il lettore contemporaneo si sentirà a casa nel leggerli perché si occupano delle nostre domande di sempre. Se nel libro dei Proverbi si avverte una prospettiva ottimistica nei confronti del sapere (savoir faire – savoir vivre), con il Libro di Giobbe e di Qoelet, anche la sapienza di Israele antico entra in crisi e scopre i propri limiti: non è possibile rispondere a tutti gli enigmi della vita, essere realisti comporta fare i conti con una “insondabilità” costituiva. Ma proprio questa scoperta, questo acclimatarsi con il limite della sapienza umana, diventa un momento di verità, la possibilità di ascoltare un’antica voce, un residuo fossile rimasto nel cuore dalle origini dell’universo, la voce di un maestro interiore, la voce di Dio.
GLI INCONTRI
• Sei incontri il mercoledì dalle ore 17:15 alle ore 18:15
11 NOVEMBRE | C’è posto per Dio in un proverbio? Introduzione alla sapienza biblica nel più ampio contesto della sapienza orientale antica |
18 NOVEMBRE | Diventare saggi: un processo mai concluso Il Libro dei Proverbi per imparare a interiorizzare |
25 NOVEMBRE | Il risveglio della voce del maestro interiore Proverbi 8 e la personificazione di Donna Sapienza |
2 DICEMBRE | Il grido di chi soffre ed è innocente Il Libro di Giobbe e la crisi della teologia della retribuzione |
9 DICEMBRE | Quale ironia salverà il mondo? Il Libro del Qoelet e la provocazione delle contraddizioni |
16 DICEMBRE | Un tempo per amare, un tempo per odiare! Qoelet 3,1-9: il tic tac quotidiano dell’esistenza e della storia |